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BLOG SULLA SOSTENIBILITà

La sostenibilità in vigneto e cantina

Durante una passeggiata al tramonto vengo attratta da una melodia che proviene da una vigna nel mezzo di una collina. Mi trovo al “Passo del Vento” (Colli Euganei) con un panorama mozzafiato che scende giù verso la pianura. Alzo gli occhi, e so, chi sta ascoltando  la musica potando le vigne.
E’ un amico, si chiama Alfonso Soranzo e la sua azienda vitivinicola è Monteforche. Alfonso è una persona che si occupa di sostenibilità in vigneto e in cantina perché è nella sua natura farlo, gli viene appunto naturale. Come naturali sono i suoi vini, come dice lui”solo uva”, e non solo.

Un “lavoraccio” non utilizzare la chimica per proteggere le vigne: bassi dosi di rame e zolfo e da maggio in poi sempre in vigneto.

Una sfida quella di: non usare diserbanti, concimi chimici ancora largamente utilizzati nei vari settori dell’agricoltura. Stare tra le vigne, vedere giorno dopo giorno come stanno lo mette alla prova, deve avere molta “più attenzione e comprensione della terra”.

Anche in cantina Alfonso non usa niente: no a lieviti selezionati, filtrazioni, chiarifiche, anidride solforosa, con tutti i rischi che si assume ma che fa bene a chi quel vino poi se lo beve.

“Dietro a un vino c’è un modo di vedere la vita”, conclude Alfonso, una massima da replicare, per capire la vision dietro ogni prodotto che troviamo tra gli scaffali. 

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